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IL PROGETTO

Arte, Disagio e Territorio:
le funzioni sociali del Museo Sostenibile

Percezioni e aspettative dei cittadini verso le istituzioni museali del Lazio
La prima indagine quantitativa nel Lazio realizzata da G&R

immagine disabilità con uomo generata con tutti gli uomini insieme

 

Quella realizzata da G&R – nell’ambito del progetto “Il Museo di Tutti – La sostenibilità sociale dei luoghi dell’arte” – è la prima ricerca quantitativa che analizza le aspettative dei cittadini del Lazio nei confronti delle istituzioni museali, ma anche le esperienze di vita e di tempo libero dei cittadini, le loro attese per un museo più aperto al territorio e più inclusivo, in particolare verso le persone più deboli e con disabilità.

L’indagine è stata ideata da Silvia Strampelli (amministratrice della società) e Gianfranco Valleriani (responsabile scientifico del progetto), con la supervisione e gestione dell’indagine C.A.W.I.di Salvatore Guarnaccia.

Sono state considerate le cinque provincie del Lazio e diverse tematiche: da quelle più strettamente legate alla disabilità, al rapporto del museo con il proprio territorio, con il sistema scolastico e con gli anziani, con le associazioni culturali presenti e del terzo settore, con le istituzioni e con il mondo delle imprese presenti nel territorio. Spunti e riflessioni per concepire un museo sempre più inserito nella comunità sociale ed economica e che, nel loro insieme, spingono a configurare un modello efficace di “museo socialmente sostenibile”.

 

MUSEI E CITTADINI: la frequentazione è ancora bassa
Il museo non è tra le destinazioni di tempo libero più attrattive per i cittadini del Lazio. È la fascia giovanile, quella tra i 18 e i 34 anni, che dimostra maggiore propensione alla frequentazione maggiore del museo.

 

IL TEMA “DISABILITÀ”: carente il ruolo delle istituzioni sociali
C’è una netta percezione da parte dei cittadini della crescita avvenuta negli ultimi anni delle cosiddette disabilità psico-cognitive nel proprio territorio (in principalmente l’Alzheimer, ma anche Parkinson, autismo). Tuttavia, ritengono che le istituzioni sociali non forniscano il supporto necessario alle famiglie.

 

RAPPORTO CON IL TERRITORIO: ancora da costruire
Il Museo non è percepito come spazio aperto al territorio (il 20% dice no, il 43% non sa); ma la quasi totalità dei cittadini vorrebbero che lo fosse, che i musei fornissero più attività informative ai cittadini e sviluppassero una maggiore integrazione culturale.

 

“DISABILITÀ E ARTE”: al museo un ruolo importante da svolgere
Oltre l’80% del campione ritiene che il Museo possa essere luogo di incontro e di supporto verso i cittadini afflitti da disabilità cognitive. In particolare, i cittadini che dovrebbe essere privilegiato è “l’ascolto delle loro percezioni”, in modo da renderli parte attiva nelle attività̀ specifiche organizzate per loro, con visite guidate che spieghino le opere esposte, con workshop e discussioni comuni per scambio di esperienze sulle cose viste e con dibattiti collettivi.

 

UN NUOVO RAPPORTO CON IL TERRITORIO: trasporto pubblico e accessibilità al museo
Solo dal 50% del campione considera il Trasporto Pubblico Locale (TPL) un mezzo comodo e facile per raggiungere i musei.
Anche l’accessibilità̀ all’interno dei musei per i disabili e il sistema di segnaletiche dei percorsi sono ritenuti insufficienti dal 54,5% degli intervistati.

 

IL RAPPORTO CON I SOGGETTI ECONOMICI: ancora tutto da impostare
L’80% del campione non è a conoscenza di rapporti tra il mondo delle imprese e della produzione con le realtà museale; ma ugualmente ritengono che tale rapporto andrebbe sviluppato per poter programmare più attività nei musei.

 

LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: le cose realizzate non sono comunicate
Sulla sostenibilità ambientale dei musei, il campione non è a conoscenza di alcuna attività di sostenibilità ambientale realizzata dal Museo, né ha ricevuto informazioni in merito.

 

ROMA E LE PROVINCE DEL LAZIO: la sostanziale omogeneità percettiva
Il confronto dei dati rilevati tra i cittadini della capitale e quelli delle altre province del Lazio indica una “sostanziale omogeneità “di percezione sui diversi temi.
Alcune differenze più evidenti riguardano la percezione della diffusione dei casi di disagio psico-cognitivo a livello sociale, a Roma più sentita; una maggiore convinzione dei romani che le istituzioni culturali possano svolgere un ruolo positivo per le diverse disabilità; ma anche una percezione di maggiore inadeguatezza della programmazione museale a Roma rispetto alle attese della comunità.
I residenti nelle altre province del Lazio esprimono invece una maggiore percezione di un museo poco integrato con il territorio; così come la percezione di una grande difficoltà a raggiungere il museo con il trasporto pubblico locale.

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